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Sport e Motori nella storia

(27 febbraio 2014) – E’ passato una anno dalla presentazione della 208 R2 con cui la filiale italiana del Leone ha disputato la stagione  2013. Stagione che è valsa – grazie al contributo di Paolo Andreucci e dei piloti privati – la vittoria del settimo scudetto  Costruttori per Peugeot. Ora è il momento della nuova Peugeot 208T16, l’ultima nata nella factory di Peugeot Sport,  che la confermata coppia Ucci-Ussi porterà all’esordio sulle strade italiane. L’obiettivo stagionale per il pilota toscano  e la 208 T16 sarà sviluppare al meglio la vettura e concorrere al titolo assoluto

Inoltre, quest’anno, è la prima volta dal 2006, Peugeot Sport Italia schiera due auto alla partenza del Campionato, affiancando alla 208 T16 anche una 208 R2 che parteciperà anche al Campionato Italiano Rally Junior, serie riservata ai piloti Under 28.

“Peugeot Italia ha deciso di scendere in campo in prima persona nella formazione dei nostri giovani piloti più  promettenti, istituendo una sorta di filiera che accresca non solo la loro esperienza ma anche la “esposizione mediatica per agevolarli nel proseguo della loro carriera.” Così Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne e Competizioni di  Peugeot Italia, ha anticipato alla stampa il debutto agonistico del Peugeot Italia Rally Junior Team in sette  appuntamenti del CIR.

“Sarà affidata al giovane pilota che noi riteniamo più promettente che avrà a fianco una giovane ed altrettanto  promettente navigatrice: sono Stefano Albertini e Silvia Mazzetti.

Per Peugeot Italia – ha concluso Eugenio Franzetti – il Rally Junior Team è un impegno importante, anche da un punto di vista economico; per lo sport tricolore deve invece essere uno sprone a dar fiducia ed opportunità ai nostri talenti per  facilitarli nella loro affermazione professionale”.

Con lo stesso obiettivo di agevolare e allargare la base dei partecipanti ai rally italiani, il Leone ha deciso di rilanciare  l’attività di base dei privati, allargandola partecipazione al Peugeot Competition: oltre alla 208 R2 sarà aperto a tutti i  suoi modelli omologati a partire dal 1991, con la sola esclusione delle versioni WRC. Per il vincitore, un premio importante, la partecipazione da “ufficiale” allo spettacolare MonzaRally Show di novembre.

 Foto News 27 febbraio 2014 4

Paolo Andreucci è stato tra coloro che hanno contribuito maggiormente alla sviluppo e alla definizione della 208T16 (nella foto),  partecipando in prima persona ai test di sviluppo organizzati da Peugeot Sport. Queste le sue impressioni sulla sua nuova vettura da assoluto:

“E’ stata una grande opportunità perché è fondamentale, quando si porta al debutto una nuova vettura, esserne coinvolti nelle fasi progettuali. E’ anche un grande motivo di soddisfazione personale, a coronamento del percorso  compiuto assieme a Peugeot nel corso di questi anni.

Nel corso del 2013 abbiamo lavorato in entrambe le configurazioni, terra e asfalto, accumulando chilometri e dati.

Quali sono le peculiarità della 208 T16? Sicuramente il bilanciamento, dote che la 208 ha sia nella versione stradale  sia nella 208 R2 da rally: la scocca dell’auto, infatti, con le quattro ruote motrici che ha la T16 è ancora migliore, con un posteriore molto sincero e fermo e con un anteriore migliorato rispetto alla 207 S2000, che trasmette molta sensibilità e precisione allo sterzo e che, qui, ha un angolo di sterzata più contenuto.

Il motore rappresenta un’altra grande differenza perché il passaggio dal duemila aspirato al 1600 turbo ti aiuta molto nella guida, grazie ad una coppia molto più sfruttabile, visto che si riesce a tenere più spesso la stessa marcia. Di fatto  diminuendo l’utilizzo del cambio senza la necessità di dover sempre essere ad un regime preciso. Con la  207S2000 utilizzavamo sempre le marce agli ultimi giri motore perché la potenza era lì, mentre con il turbo abbiamo un range maggiore di utilizzo dei giri che facilita molto la guida, tenendo conto che passiamo da 6 marce alle 5 della 208T16, con ingranaggi più robusti nell’ottica di diminuire anche i rialzi e – quindi – i costi di gestione. La frenata è molto buona anche in virtù di dischi posteriori maggiorati che permette di sfruttare al meglio le doti  velocistiche della vettura.

Ora, per noi comincia un’altra fase altrettanto importante di sviluppo, quella che ci consentirà di adattare il set up della 208 T16 alla tipicità dei percorsi e degli asfalti/sterrati che incontreremo nel corso del campionato italiano, spesso profondamente diversi da quelli francesi su cui sono stati svolti la maggior parte dei test. Dovremo essere bravi a “cucirci” addosso la T16”

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