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Sport e Motori nella storia

(9 giugno 2018) – Domani si corre ad Hell in Svezia la nuova sfida del WRX. E’ la gara di casa di molti dei componenti del Team PEUGEOT Total. In effetti dietro gli uomini della squadra del Leone c’è anche una grande donna: Susann Hansen, che occupa il ruolo di Coordinatrice Sportiva, essenziale sia per i piloti che per gli altri membri dell’equipe.

Due dei piloti ufficiali delle PEUGEOT 208 WRX, Timmy Hansen e Kevin Hansen, hanno una relazione particolare con la Coordinatrice Sportiva del team, che è la loro madre. Visto il suo ruolo, Susann Hansen (nella foto) può dunque seguire con un occhio attento i figli, corsa dopo corsa, con un ruolo gestionale di vertice che va al di là del legame familiare.

Nel rallycross, il Coordinatore Sportivo è come il direttore di una grande orchestra – 40 tecnici appassionati nel caso del Team PEUGEOT Total – e deve assicurarsi quotidianamente il regolare svolgimento delle operazioni. Susann prepara il planning del team, controlla che ogni cosa sia a posto e verifica che ogni componente della squadra disponga delle informazioni corrette nel momento giusto per esercitare il proprio compito nel rispetto delle regole e delle tempistiche. Tutto questo implica uno scambio di informazioni continuo, prima, durante e dopo la corsa.

Susann si occupa anche della sicurezza all’interno del Team, che le sta particolarmente a cuore.

Nel 1994, un anno eccezionale per Susan, che è la moglie di Kenneth Hansen – il 14 volte Campione d’ Europa di Rallycross, oggi team manager del team PEUGEOT Total – è stata la prima donna a conquistare un titolo europeo, vincendo la categoria 1400. Questa prestazione, ancora ineguagliata, le assicura un prospettiva molto preziosa nell’esercizio del suo ruolo, perché riesce a interpretare il punto di vista del pilota meglio di chiunque altro.

” Il 1994 è stato un anno formidabile, veramente speciale per Kenneth e me, perché abbiamo vinto il campionato svedese e il campionato europeo in due classi diverse. Timmy aveva 2 anni e viaggiava con noi e la nostra piccola squadra. Ricordo il giorno quando ho vinto il titolo europeo in Germania. Era come se volassi. Devo dire che Kenneth è sempre stato il mio primo supporter. Ogni volta che avevo dei dubbi sul mio talento, c’era sempre e mi diceva : ”Tranquilla, ce la puoi fare”.

 

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