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Sport e Motori nella storia

4 ottobre 2018 – Inizia da stasera il trittico di gare – Galles, Catalunya e Australia – decisivo per l’assegnazione del titolo. I tre candidati nell’ordine Neuville, Tänak e Ogier sono racchiusi una forbice di 23 punti ed è proibita ogni piccola distrazione. Questo vale per il belga di Hyundai, che deve guardarsi dall’estone di Toyota (nella foto) il pilota più in forma del momento come dimostrano le tre vittorie consecutive con cui arriva a Deeside. Per quanto riguarda il cinque volte campione del mondo, che ha appena ufficializzato il ritorno in Citroën per il 2019, si tratta invece di attaccare senza esagerare per rimanere ancora in corsa.

Decisivo più che può essere il ruolo dei gregari. Questa volta, per esempio, Ogier, che partirà per terzo, potrà contare su un più efficace supporto da parte di Evans, vincitore dell’edizione passata, e dello stesso Suninen, segnalato in crescita, tant’è che l’anno venturo M-Sport punterà molto sul giovane finlandese.

Ma anche Neuville con un ritrovato Mikkelsen e lo stesso Paddon, e Tänak con Latvala, già vincitore sugli sterrati gallesi, e Lappi sono messi bene.

Da seguire i piloti Citroën Mads Ostberg e Craig Breen, con alle spalle dodici e sette partecipazioni rispettivamente, al volante di una vettura che nel corso della stagione ha beneficiato di alcune modifiche importanti, come al sottotelaio posteriore e alla geometria dell’assale anteriore

La grande sfida inizia stasera con un aperitivo di 1,7 km. Domani la prima tappa con otto piesse per un totale di 112 km cronometrati, tra cui i due passaggi sulla Brenic la prova più lunga del rally con quasi 30 km. Sabato è la giornata più dura con 150 k speciali, nove. Domenica altre cinque piesse, con la spettacolare Great Orme, completeranno il carnet, che assomma 23 piesse per un totale di 318 km km

Le speciali naturali del Galles sono caratterizzate da una terra è molto grassa, a causa delle frequenti e abbondanti piogge, e queste foreste fitte trattengono l’umidità che provoca una fitta nebbia che ostacola la visibilità. Elemento cruciale è il meteo. In caso di pioggia, queste piste fangose perdono aderenza un passaggio dopo l’altro. Se invece dovesse rimanere più secco, le difficoltà sarebbero comunque notevoli: la velocità media si alzerebbe di molto, e le trappole nel sottobosco diventerebbero anche più pericolose.

 

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