Alla vigilia dell’inizio della Dakar 2023, Lucas Cruz analizza il percorso della gara, in cui il team Audi punta a lottare per la vittoria. L’esperto navigatore (nella foto sulla sinistra)
, che ha collezionato diciassette partecipazioni all’evento – dieci alla destra di Carlos Sainz – con tre vittorie, si aspetta una Dakar molto dura, dove la navigazione farà la differenza.
La 45ª edizione della Dakar si preannuncia come una delle più impegnative di questa terza era del rally in Arabia Saudita. La gara lunga inizia il 31 dicembre con una tappa prologo di soli 11 chilometri al “Sea Camp”, un bivacco situato nella città portuale di Gedda, che servirà a stabilire la prima classifica generale e l’ordine di partenza della prima giornata vera e propria, che sarà un anello di oltre 600 chilometri con partenza e arrivo al Sea Camp.
Il percorso della Dakar 2023 sottoporrà i concorrenti a una vera e propria prova di resistenza nel deserto, con tratti stretti e rocciosi e dune infinite nel “Quartiere vuoto”, un deserto praticamente inesplorato e disabitato dove non c’è altro che sabbia. Ci sarà anche un’impegnativa tappa maraton, al termine della quale i piloti e i copiloti non potranno usufruire di assistenza meccanica. Man mano che la gara procede, le squadre attraverseranno il Paese fino a raggiungere le coste del Golfo Arabico, dove solo i migliori arriveranno al traguardo di Dammam dopo 15 giorni di estenuante competizione.
Dopo aver analizzato come sarà la Dakar 2023 sulla mappa, che è l’unico modo per i piloti e i copiloti di farsi un’idea del percorso – gli organizzatori ne danno solo alcuni schizzi per mantenere viva l’essenza della gara – Lucas Cruz ritiene che questa Dakar sarà “un po’ diversa da quella a cui siamo abituati”.
Ed ecco le chiavi del percorso della Dakar 2023:
“Per cominciare, avremo una prima settimana di gara difficile, con prove speciali molto lunghe, in cui percorreremo in media più di 400 chilometri”, spiega Lucas a proposito della prima metà dell’evento, che porterà la gara da Sea Camp a Riyadh, dove si terrà il giorno di riposo.
“Dopo il giorno di riposo, affronteremo una tappa molto lunga, con quasi 700 chilometri, e poi ci saranno i tre giorni nel Quartiere Vuoto, che saranno fondamentali. Le tappe non saranno così lunghe, ma ci sarà molta sabbia e sezioni lente che ridurranno la velocità. Per questo motivo, dovremo pianificare una strategia per queste prove speciali, perché andare in testa può penalizzarci molto. Sarà importante essere stabili e affrontare questi giorni in modo diverso”, aggiunge.
Per Lucas, l’evoluzione dell’Audi RS Q e-tron è stata molto positiva ed è per questo che dice che “l’auto si sente molto bene nelle zone sabbiose e tortuose”. In questo senso, avverte che la terza prova speciale, con un percorso di montagna stretto, sarà difficile da superare per le auto più larghe. Il sorpasso di altri veicoli sarà molto difficile e la visibilità sarà notevolmente ridotta a causa della polvere sollevata. Inoltre, in questo tratto roccioso c’è un alto rischio di forature.
Anche quest’anno la navigazione sarà fondamentale. “Da quello che ho visto, sarà molto dura. La navigazione è stata complicata, ma sono fiducioso che si tratterà di una navigazione ‘logica’ e che il team pilota/co-pilota con l’auto più affidabile, quello più veloce e che interpreta meglio la navigazione, sarà quello che vincerà la gara”, riflette Lucas.
Lucas Cruz fa anche riferimento a una novità del regolamento di quest’anno: le vetture non effettueranno il consueto riposo obbligatorio a metà percorso. “Non avendo la fuga, che ci ha permesso di controllare il riferimento temporale con i nostri rivali, sapremo se il ritmo è buono o cattivo solo alla fine della prova speciale”, afferma.
Dal Sea Camp di Gedda a Dammam, i concorrenti della Dakar 2023 percorreranno 8.549 chilometri, di cui 4.706 saranno cronometrati. La prova speciale più lunga sarà la sesta, tra Ha’il e Al Duwadimi, con 466 chilometri contro il tempo e 877 chilometri contando il tratto di collegamento.
