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Sport e Motori nella storia

La Fiat 124 Abarth è stata una delle grandi rivali della Lancia Fulvia HF, ma soprattutto ha segnato l’ingresso ufficiale della Fiat nei rally. Tutto è iniziato nel mese di 1966, quando al Salone di Torino fu presentata dalla Fiat la versione spider della berlina 124, carrozzata Pininfarina. Doveva essere l’erede diretta delle precedenti belle spider della Fiat dalla 1200 Gran Luce alla più recente 1500/1600 S, e di fatto il successo di mercato non è mancato con più di 100.000 unità vendute. Inizialmente la vettura di serie era equipaggiata con un motore quattro cilindri bialbero 1439 cc da 90 CV. Il passo di 2.200 mm, la trazione posteriore, la distribuzione dei pesi e la robustezza, fecero presa anche sulla clientela sportiva, e dal ’67 la 124 spider ha cominciato la sua avventura nelle corse, salita e rally, con risultati incoraggianti, e un numero sempre maggiore dei piloti, che fino a quel momento avevano puntato sulla berlina 125. Il primo assoluto arriva già nel 1968; è Lele Pinto, che presto diventerà una colonna portante delle future partecipazioni ufficiose ed ufficiali della Fiat, che vince il Rally Villa d’Este. Visto l’interesse crescente, la Fiat organizza un servizio assistenza, e apre un primo…reparto corse in un locale in Corso Giulio Cesare a Torino, con circa venti persone, che si affida ad Almo Bosato per la preparazione. Al Rally di Montecarlo, ancora “non ufficialmente”, partecipano quattro spider, che dichiarano 100 CV di potenza e 920 kg di peso. Alla fine Fulvio Rubbieri si piazza diciannovesimo assoluto, preceduto dalla 125S di Pino Ceccato, Alcide Paganelli ventunesimo, Luciano Trombotto ventottesimo, mentre Cristiano Rattazzi è costretto al ritiro. Come inizio non c’è male, ma il più bello deve ancora arrivare. Al Rally dell’Isola d’Elba e all’Alpe della Luna, la nuova versione con motore 1608 cc da 120 CV, Alcide Paganelli e Ninni Russo sono primi assoluti, e su questi exploit costruiscono la vittoria nel Campionato Italiano Rally, che la Fiat torna a far suo dieci anni dopo il primo in assoluto vinto da Luigi Marsaglia con una 1100/103. Alla Fiat 124 spider anche il titolo di Gruppo 3 con Luciano Trombotto-Gino Macaluso Il trend positivo continua nel 1971. La 124 spider 1.6 vince ancora il Rally dell’Elba, questa volta con Luciano Trombotto e Maurizio Enrico, che a fine anno saranno secondi nel Campionato Italiano alle spalle di Sergio Barbasio, “The Fox”, con la Fulvia Coupè HF 1.6. Titolo tricolore che viene comunque vinto al femminile dalle triestine Donatella Tominz-“Squaw” (Gabriella Mamolo), mentre a Montecarlo, Håkan Lindberg, settimo alle spalle della Fulvia HF 1.6 di Simo Lampinen, porta per la prima volta la spider nella “top ten” assoluta.

La svolta decisiva arriva nel 1972. La Fiat acquista l’Abarth nell’ambito dell’operazione Formula Italia, e anche la parte rally trova finalmente la sua sede ufficiale in Corso Marche, dove è affidata alle cure dell’Ing. Marco Colucci. C’è una profonda trasformazione che interessa motore, telaio, cambio con l’adozione di un Colotti cinque marce a innesti frontali, freni, con le pinze Girling, e lo stesso hard top, finalmente in materiale rigido, mentre sul posteriore, in realtà un po’ “leggerino” viene adottata la sospensione a ruote indipendenti in luogo del ponte rigido.

Come da tradizione…Abarth viene anche commercializzato un kit, comprendente tutti questi elementi, destinato ai preparatori per trasformare le vetture clienti.

I risultati del rinnovato impegno sono finalmente tangibili. Raffaele Pinto e Gino Macaluso, il futuro Presidente della CSAI, piazzano la doppietta Campionato Europeo-Mitropa Cup grazie a una striscia di risultati che comprende i successi al Costa Brava, Hessen, Polonia e Mille Minuti – tra l’altro è la prima volta in vent’anni che un equipaggio italiano con una vettura italiana vince il titolo continentale – mentre Håkan Lindberg, l’ingegnere svedese collaudatore della Pirelli- e Sölve Andreasson sono primi all’Acropoli e alle Alpi Austriache, valevoli entrambi per il Campionato Internazionale Costruttori. C’è anche una nota “rosa”, le triestine Donatella Tominz-“Squaw” (Gabriella Mamolo) sono Campionesse d’Italia con la Fiat 124 Spider. Complessivamente, su 18 gare disputate, la 124 ne ha vinte 10.

Sulla scorta di questi risultati a fine Fiat presenta al Salone di Torino la prima …vera 124 Abarth, che monta il motore quattro cilindri 1756 cc della 132, opera dell’ex progettista Ferrari Aurelio Lampredi. Realizzati rapidamente i 500 esemplari richiesti per l’omologa in Gruppo 4, in realtà ne saranno costruiti oltre il doppio, con l’omologa anche in Gruppo 3, la vettura debutta subito nel nuovo Campionato Mondiale costruttori con il settimo posto di Raffaele Pinto e Arnaldo Bernacchini al Rally di Montecarlo. Seguono il quinto posto di Lindberg-Andreasson in Svezia, il quarto dei lusitiani Netto-Coentro in Portogallo, il sesto di Bijorn Waldegaard-Fergus Sager in Marocco, il quarto di Håkan Lindberg-Arne Hertz all’Acropoli e finalmente la vittoria di Achim Warmbold e Jean Todt nel durissimo Rally di Polonia, con soli tre arrivati su sessantadue partenti! Ci sarà poi il secondo posto di Maurizio Verini al Sanremo, con Bisulli-Zanuccoli, Barbasio-Scabini e Paganelli-Russo quarto, quinto e sesto, e a fine anno la Fiat 124 Abarth è seconda nella classifica iridata, primeggiata dalla Renault Alpine al suo canto del cigno.  Un titolo a Torino lo porta Donatella Tominz che è Campionessa d’Europa.

Il 1974 sembra l’anno buono. Cancellato il Montecarlo per colpa della crisi energetica, la Fiat Abarth 124 Spider, omologata in Gruppo 3 e in Gruppo 4 con il motore bialbero 1839 cc da 180 CV di potenza massima a 7000 giri/min e 20,5 kgm(200,9 Nm) a 5000 giri/min, alimentato da due carburatori doppio corpo invertiti Weber, il cambio Abarth cinque marce, e  la nuova livrea rosso-gialla, piazza un’entusiasmante tripletta al Rally del Portogallo, che sarà abilmente sfruttata dal marketing, con Raffaele Pinto-Arnaldo Bernacchini, Alcide Paganelli-Ninni Russo e il nuovo equipaggio nordico composto da Markku Alen e Ikka Kiwimaki, che replica il terzo posto al 1000 Laghi. A Sanremo irrompe però la Lancia Stratos. Il secondo posto di Giulio Bisulli-Checco Rossetti in Riviera, il secondo di Alen al Press on Regardless e il sesto di Fulvio Bacchelli in Corsica non bastano a respingere l’assalto della nuova “Regina dei Rally”. Fiat è ancora seconda del mondiale. Arriva però il titolo italiano con Maurizio Verini e Gino Macaluso, primi all’Elba davanti a Pinto, e secondo a San Martino di Castrozza, dietro a Fulvio Bacchelli, con la Tominz sul terzo gradino del podio. A questo punto il Gruppo Fiat, che nel frattempo ha acquisito la Lancia, opta per una razionalizzazione delle due squadre. Anche se si sta già pensando a una possibile erede, per esempio la X1/9 che ha già vinto il Rally delle Alpi Orientali l’anno precedente, nel 1975 la 124 Abarth è ancora una volta, la quarta consecutiva! seconda nel mondiale in una stagione in cui brillano il secondo-terzo-quarto posto di Mikkola-Todt, Alen-Kiwimaki e Bacchelli-Scabini, il secondo di Verini a Sanremo e soprattutto la doppietta, con Alen, alla prima delle sue venti vittorie iridate con il Gruppo Fiat, e Mikkola in Portogallo. In ogni caso, Fiat bissa il titolo europeo con Verini e Rossetti, la Mitropa Cup con Vanni Tacchini e Giampiero Simoni, mentre “Bobo” Cambiaghi vince il titolo italiano, Jean Paul Perusse e John Bellefleur quello canadese. A far notizia è anche Donatella Tominz che centra il suo primo assoluto vincendo il Rally di Jugoslavia.

Siamo ai titoli di coda. In Corso Marche si sta lavorando sulla definizione della nuova 131 Abarth, preferita per ragioni commerciali alla X1/9, la 124 Abarth, nell’ultimissima versione con motore 16 valvole di 1839 cc con la potenza che sale a 200 CV a 7200 giri/min (verrà provata anche l’iniezione meccanica Kugelfischer, che garantisce fino a 215 CV), con il peso che ha raggiunto il limite dei 900 kg, garazie all’impiego di cofani in vetroresina e le porte in alluminio, conclude la sua carriera ufficiale a Montecarlo con la livrea giallo-blu Oliofiat, dove Markku Alen è sesto. Il boccino e le vetture ex ufficiali passano ai privati, che contribuiscono ad allungare la serie di piazzamenti della 124 Abarth, la vettura che ha fatto da battistrada ai successivi mondiali del “Trentuno”.