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Sport e Motori nella storia

La Ford Escort è la vettura che ha segnato più di trent’anni di storia commerciale e sportiva della Casa dell’ovale blu, e in più in particolare dei rally. Escort ha infatti permesso alla Ford di aggiudicarsi il titolo nel Campionato Internazionale Rally, che anticipava la titolazione iridata, intervenuta nel 1973, nelle prime due edizioni del 1968-1969. Si è poi ripetuta vincendo il titolo mondiale marche nel 1979, ed ha vinto il titolo mondiale piloti nel 1979, anno della sua istituzione, con Bijörn Waldegård, e nel 1981 con Ari Vatanen. Tra i suoi tanti exploit da ricordare la vittoria nella Londra-Mexico del 1970, con Hannu Mikkola, e il Safari del 1972, quando ha permesso allo stesso Mikkola di diventare il primo “non residente” a vincere la corsa africana.

Tutto è nato nella seconda metà degli anni Sessanta, quando la Ford ha avviato il programma di produzione di una berlina familiare, con motore anteriore e trazione posteriore, di dimensioni più contenute della Cortina, che nella versione Lotus era all’epoca utilizzata in pista, dallo stesso Jim Clark, il campionissimo scozzese della F1, che nei rally dove nel 1966 e nel 67 ha ottenuto i suoi successi più importanti con la vittoria al RAC e il titolo Europeo Gruppo 2 con lo svedese Bengt Söderström.

L’opzione sportiva della nuova Escort è portata avanti dall’omonimo reparto di Boreham, diretto dall’ex pilota di F1 Henry Taylor, che ha avuto la costanza di convincere il management Ford, circa l’opportunità di equipaggiare la vettura con il motore 1.6 bialbero e altri parti meccaniche della Cortina, con una testata a doppia camma e l’albero mosso da catena. Nell’inverno 1967, dopo un lungo lavoro sul prototipo, il via alla costruzione delle prime 25 Ford Escort 1.6 TC (Twin Cam, ovvero doppio albero a camme). Nella versione stradale il motore 1560 cc (alesaggio e corsa 82,55 x 72,75 mm, con un rapporto di compressione 9,51:1) sviluppa 115 CV, che nella versione rally salgono a 140 CV a 8.000 giri/min. La produzione è intanto affidata al FAVO (Ford Advanced Vehicle Operations)

Il debutto è fissato al Rally dei Fiori (Sanremo) con la vettura affidata agli ex lancisti Ove Andersson e John Davenport, che conoscono bene la gara, che chiudono con un ottimo terzo posto. Dopo un “aggiustamento” delle sospensioni posteriori, arriva il momento della prima vittoria assoluta al Circuito d’Irlanda, firmata dall’inglese Roger  Clark che batte clamorosamente la Mini Cooper S di Paddy Hopkirk. Poi l’exploit delle cinque vittorie in Campionato, il Rally dei Tulipani con Clark-Porter, Acropoli e Scozia con Andersson-Davenport, Alpi Austriache con Söderström-Palm e il Mille Laghi con Mikkola-Jarvi, che consegnano alla Ford il titolo costruttori nel Campionato 1968.

Nel frattempo l’Escort è sviluppata anche per la pista da Len Bailey e Ralph Broad, e presto nascerà il mito delle Ford della squadra di Alan Mann e in Germania, dove viene creata un’altra sede di Ford Sport, quello di Zakspeed.

Tornando ai rally, nel 1969 l’Escort 1.6 TC, con il motore ulteriormente potenziato – alla fine si arriverà ai 170 CV – doppia il titolo costruttori. L’elenco di vittorie, nelle gare di campionato e non, è lungo ed è ancora aperto da Roger Clark primo al Circuito d’Irlanda. Prosegue con il primato di Ove Andersson in Galles, e con la “serie” del belga Gilbert Staepelaere con la macchina della squadra tedesca, che è primo in Cecoslovacchia, in Polonia, al Tulipani e al Moldau, e ancora al Giro del Belgio e a Ypres, vincendo anche il titolo nazionale. Hannu Mikkola dal canto suo vince l’Alpi Austriache, e per la seconda volta il Mille Laghi.

Nel frattempo è già partita l’operazione Mexico. Nel 1970 i Campionati Mondiali di Calcio si disputano a Città del Mexico, e in altre sedi del paese centroamericano (ci sarà il famoso Italia-Germania 4 a 3), dopo che quattro anni prima la Coppa Rimet si è giocata in Inghilterra, con la finale a Londra. Nacque così l’idea della World Cup Londra-Mexico, una maratona di oltre 25.000 km, dall’Europa, all’America del Sud e all’America Centrale, in programma dal 19 aprile al 27 maggio, che per Ford è programmata per tempo dal nuovo Direttore Sportivo del settore rally Stuart Turner, reduce dai tanti trionfi con le Mini, prima con la partecipazione, vittoriosa, di Tony Fall al Rally degli Incas, poi con un lungo sopralluogo di Roger Clark.  Una gara durissima. Il più bravo di tutti si dimostra Hannu Mikkola, in coppia con Gunnar Palm, naturalmente con la Ford Escort, siglata GT ed equipaggiata con un motore 1850 cc e serbatoi carburante per un totale di 120 litri, preparata nei minimi dettagli, ma soprattutto datata di robustezza e facilità di riparazione, che vince con un’ora di vantaggio sulla Triumph di Brian Culcheth, e nei primi otto si classificarono ben quattro Escort. Il successo è abilmente sfruttato dal marketing che lancia sul mercato l’omonima Ford Escort Mexico con il motore Kent 1600, la base di partenza del 1850cc usato in gara.

A questo punto non rimane che il Safari! Per vincere in Africa Orientale. Qui la Ford utilizza per la prima volta il collegamento radio tra le vetture e un aereo, in grado di anticipare gli interventi ai punti assistenza. Dopo una lotta iniziale con Datsun 240 Z, Mikkola e la Ford si dimostrano ancora una volta i più forti, e vincono davanti al polacco Sobieslaw Zaasada con la Porsche 911S e al locale Vic Preston con un’altra Escort, che è ancora quarta con Robin Hillyar e ottava con Timo Makinen!

Nel frattempo è apparsa l’Escort RS. Dietro questa sigla (Rallye Sport) c’è una novità importante, l’adozione del motore BDA bialbero 16 valvole, di…nascita Cosworth, disponibile nelle cilindrate 1.6 e 1.8 litri.  Debutta con il solito Roger Clark al Circuito d’Irlanda del 1970, in versione prototipo da 180 CV, utilizzando il motore 1.8 con monoblocco in ghisa. Omologata in Gruppo 2 nel 1971, deve attendere ancora un anno per essere “assunta” dalla squadra ufficiale, che gli preferiva l’ultima versione della TC ora capace di 200 CV. Nel 1972 l’RS, sviluppata a dovere sia sul piano dell’affidabilità sia in termini di potenza – 235 CV – comincia a vincere. Oltre al Safari, è prima nei rallies di Scozia, Galles, Manx, il Giro del Belgio, e all’Honk Kong Rally dove fa tripletta. A fine stagione l’altro grande exploit al RAC. La vittoria di Roger Clark, affiancato da Tony Mason,è doppiamente importante perché il pilota inglese utilizza per prima volta un motore con monoblocco in alluminio e alimentazione a iniezione Lucas, realizzato da Brian Hart. Nel 1973-1974, abbinata a un cambio ZF a cinque marce, con differenziale a slittamento limitato e freni a disco sulle quattro ruote, l’RS allunga prepotentemente la sua striscia vincente. Al Rally di Scozia del 1973 la top ten è monopolizzata da dieci RS! che sempre quell’anno vince in Nuova Zelanda e in Finlandia con Mikkola e al RAC con Makinen. L’ultimo exploit mondiale della Escort RS MKI è  firmato da Hannu Mikkola al 1000 Laghi del 1974.

Ora è tempo di MKII, la nuova Escort caratterizzata da una linea con forme più squadrate, di cui è subito approntata la versione RS1800, trasferendo tutto il know-how della precedente RS1600. Come da…tradizione la prima vittoria mondiale arriva al RAC Rally, dove la nuova MkII piazza una tripletta: primo Timo Makinen, secondo Roger Clark, terzo Tony Fowkes. Roger Clark si rifà esattamente un anno più tardi vincendo per la seconda volta in carriera la gara di casa. Fin qui, dunque, niente di straordinario, il bello deve ancora venire.

L’1 aprile 1977 la Ford Escort RS 1800 MkII è omologata in Gruppo 4, perché ha rispettato la norma dei quattrocento esemplari costruiti in ventiquattro mesi dall’SVE (Special Vehicle Enginnering) e dalla Ford tedesca. L’omologa prevede il motore BDA nella versione in alluminio alimentato a carburatori o a iniezione, potenza 240-265 CV, lubrificazione a carter secco, cambio ZF a cinque marce, freni a disco sulle quattro ruote, l’assale posteriore “Atlas” a quattro tiranti e barra Panhard, il roll-bar integrato alla struttura, e i passaruota allargati per montare pneumatici di varie dimensioni. In questa prima stagione, pure iniziata in ritardo, la nuova Gruppo 4 di Boreham vince quattro round mondiali su undici in calendario: il Safari e l’Acropoli con Bijörn Waldegård, il 1000 Laghi con il semisconosciuto pilota locale Kyösti Hämäläinen, e, naturalmente il RAC, sempre con il campionissimo svedese. Ford è seconda nel Campionato Costruttori alle spalle della Fiat. Risultato in fotocopia nel 1978, con Waldegård primo in Svezia e Mikkola in Gran Bretagna. Il boom arriva nel 1979, a dieci anni di distanza dell’ultimo titolo Costruttori vinto dalla TC. Con cinque primi, tre di Mikkola e due di Waldegård, e due secondi posti l’RS 1800 è Campione del Mondo FIA Costruttori, mentre nel Mondiale FIA Piloti c’è la doppietta con Bijorn e Hannu, separati da un punto!

A questo punto Ford si disimpegna a livello ufficiale, ma quella splendida vettura continua ad essere schierata privatamente da David Sutton che punta forte su Ari Vatanen. Nella prima stagione il biondo finnico vince all’Acropoli, poi l’anno seguente compie un’autentica impresa diventando il primo Campione del Mondo, con una scuderia privata.

Non bisogna dimenticare i tanti successi in Gruppo 1, della XR3i e soprattutto della RS2000, e più tardi la Turbo Gruppo N, che conosciamo bene in Italia grazie alla serie di Campioni vinti da Angelo Presotto, Bruno Bentivogli e Gabriele Folco Zambelli.

Intanto alla Ford si pensa al nuovo Gruppo B. Si parte ovviamente dall’Escort, con il progetto RS 1700T, che rivoluziona il classico lay-out: motore anteriore, nello specifico l’1,78 litri BDT, della famiglia BD ma sovralimentato, con 350 CV di figura, e soprattutto trazione anteriore, e collegamento al posteriore via transaxle. Il progetto va avanti per due anni, ma al momento di avviare la produzione è sospeso a favore della deludente RS200.

Di  Escort si torna a parlare all’inizio degli anni Novanta. Il primo gennaio 1993 è infatti omologata la nuova Escort RS Cosworth, il cui progetto, che si deve a John Wheeler sotto gli input di Stuat Turner,  è nato un paio d’anni dopo dopo l’abolizione del Gruppo B, e la riduzione a 2.500 unità prodotte – nello specifico da Karman in Germania – per ottenere l’omologazione in Gruppo A.

E’ una vettura straordinaria, completamente nuova, rispetto alla precedente Sierra Cosworth, che interpreta al meglio il regolamento del Gruppo A. La fiche ci dice che il motore è un quattro cilindri Ford Cosworth bialbero 16 valvole a iniezione elettronica, sovralimentato con un turbo Garrett AiResearchT4/T3 con brida di restrizione da 38 mm, con scambiatore acqua/aria e carter a secco. Il propulsore di 1.993 cc (alesaggio e corsa 90,80 x 76,95 mm) e rapporto di compressione 7,5:1 sviluppa i canonici 300 CV a 6.250 giri/min e 450 Nm di coppia a 5.000 giri/min, potenza trasmessa a terra dal cambio a sette rapporti Ford MS93, con frizione bidisco racing da  un sistema a trazione integrale. Gli accoppiamenti viscosi a slittamento limitato, anteriore, posteriore e centrale, sono controllati da differenziali epicicloidali. Lo sterzo sevoassistito è a pignone e cremagliera con rapporto 12:1, e 2,4 giri di volante.

Le sospensioni prevedono anteriormente uno schema MacPherson on braccio inferiore e barra antirollio regolabile, posteriormente semibracci  con link di collegamento per il controllo dell’allineamento delle ruote, gruppo molla/ammortizzatore e barra antirollio regolabile. Caratterizzata da un passo di 2.550 mm, ha carreggiate anteriori e posteriori di 1.490 mm, il peso limite è quello regolamentare di 1.200 kg, con ripartizione 58% sull’anteriore e 42% sul posteriore.

I freni ventilati prevedono dischi da 355 mmx 28 mm con pinze a sei pistoncini anteriormente, 285 x 25 mm con  pinze a quattro pistoncini posteriormente.

Gettata subito nella mischia, a Montecarlo la Ford Escort Cosworth si piazza al secondo e terzo posto con i piloti ufficiali François Delecour e Miki Biasion. La prima vittoria arriva all’inizio di marzo 1993 in Portogallo: primo Delecour, secondo Biasion. Il francese si ripete al Tour de Corse, Miki invece vince all’Acropoli. La stagione si chiude con Delecour primo in Catalunya, e secondo nella classifica mondiale piloti, e la Ford seconda tra i conduttori.

Il 1994 si apre con il trionfo di Delecour al Rally di Montecarlo, che regala alla Ford la vittoria nel Principato attesa da quarant’anni dopo il successo di Gatsonides con la Zephyr nel 1953! La stagione iridata si chiude però senza altri grandi exploit, ma il belga Patrick Snijers vince il Campionato Europeo Rally, dove per ritrovare un successo dell’ovale blu bisogna tornare indietro al 1967 quando Bengt Söderström con la Cortina Lotus vinse il titolo Gruppo 2. In Italia inizia invece la serie di Gianfranco Cunico tricolore per tre anni di seguito! Nel bottino, che comprende un’infinità di titoli nazionali, finirà ancora il Montecarlo nel 1996, ad opera di Patrick Bernardini con la vettura iscritta privatamente, e il Rally d’Indonesia con il pilota ufficiale Carlos Sainz, che finisce terzo nella Classifica del Campionato Piloti.

L’Escort Cosworth finirà la sua carriera con la versione WRC che corre nelle stagioni 1997-1998, con Sainz primo in Argentina e ancora in Indonesia, e Kankkunen secondo a Montecarlo, al Safari davanti a Vatanen pure con l’Escort, e al RAC nell’ultima stagione, prima del passaggio di consegne alla Focus, che rappresenta la nuova sfida della Ford.