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Sport e Motori nella storia

A guardarlo nel periodo centrale della sua carriera con l’incipiente calvizie, più tardi risolta con un parrucchino, Bernard Darniche non sembrava davvero avere il phisique du role! Niente di più sbagliato, perchè “Nanard” è stato un dei più forti rallisti degli anni settanta fino all’inizio degli anni ottanta.

Dopo un primo amore dedicato alle corse ciclistiche, Darniche, classe 1942 originario di Bordeaux,  si è avvicinato all’automobilismo nella seconda metà degli anni sessanta. Un assaggio in pista nella Coppa R8 Gordini, ma soprattutto rally. Si fa subito un nome nel Campionato Francese, che vincerà per la prima volta nel 1972. Come tutti i “moschettieri di Francia”, dopo una breve stagione con l’NSU, è al volante della Alpine Renault, con la quale ha vinto il Tour de France 1970, non valevole per il mondiale, ottenendo il miglior tempo su tutte le Prove Speciali! confermandosi grande asfaltista. Il suo primo successo mondiale arriva però sui difficili sterrati del Rally del Marocco 1973, sempre con la berlinetta blu.

Poi, nel ’75, nasce il fortunatissimo sodalizio con la Lancia Stratos e l’importatore francese Chardonnet. Vince il suo secondo titolo francese nel ’76, ma soprattutto regala alla nuova Gruppo 4 torinese i due primi titoli europei del suo palmares nel ’76-’77. In quegli anni corre spesso in Italia, nelle prove valevoli per torneo continentale – complessivamente sono venti i successi europei di Darniche – al 4 Regioni, all’Isola d’Elba, a San Martino di Castrozza, alla Targa Florio, in Costa Smeralda, con altrettante vittorie.

Ma il trionfo più bello arriva al Rally di Montecarlo 1979. Il Gruppo Fiat ha pensionato anzitempo la Stratos, per puntare sulla 131 Abarth, affidata anche a “Nanard” in qualche occasione, come l’immancabile Tour de Corse, dove firma il suo quarto centro personale. Ma al “Monte” eccolo di nuovo sull’amata Stratos. Una corsa fantastica, un successo maturato con una rimonta inesorabile sull’Escort di Bijorn Waldegaard, culminata sul Col de Turini, che da sempre è uno dei suoi passaggi preferiti. Con la Stratos, assieme al fido Alain Mahé, vincerà quell’anno anche il Tour de Corse, ripetendosi ancora nel 1981.E’ quello l’ultimo sigillo iridato della Lancia Stratos, il sesto successo di Darniche nell’Isola napoleonica, pareggiato solo da Didier Auriol negli anni Novanta. Alla soglia dei quarant’anni, dopo aver corso più volte anche la 24 Ore di Le Mans, dove si è piazzato quinto nel 1979 con una Rondeau assieme a Jean Ragnotti, si avvia alla conclusione della sua brillante carriera, complice anche il mancato sviluppo di un programma BMW. Si presenta ancora al Tour de Corse, nel 1985 con una Peugeot e nel 1987 con una Mercedes. Nell’84 è primo di Gruppo A al Montecarlo con un’Audi 80 Quattro. Scopre anche la Parigi-Dakar, dove è regolarmente al via nel triennio ’83-’85, e infine il Trofeo Andros con eccellenti risultati.

Fuori dalle corse si dedica fattivamente alle Campagne per la Sicurezza Stradale, e questo impegno gli vale la Legion d’Onore, che si aggiunge ai suoi tanti trofei sportivi!

Ber

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"Moschettiere di Francia" con l'Alpine-Renault A110

“Moschettiere di Francia” con l’Alpine-Renault A110

La grande vittoria al Rally 1979 con la Lancia Stratos Chardonnet preparata da Maglioli

La grande vittoria al Rally 1979 con la Lancia Stratos Chardonnet preparata da Maglioli