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Sport e Motori nella storia

Mich_Giudicelli_DSCN4970 (Custom) (1)(17 settembre 2015) – C’era una volta un ragazzino che dal balcone della sua casa guardava le macchine da corsa che si assiepavano nel piazzale del porto, qualche piano sotto il “grattacielo” in cui abitava. Quel bambino si chiama Giuseppe Giudicelli, ma per tutti è Massimo e quel grattacielo è la grande costruzione con i balconi in acciaio che segna lo sky-line di Portoferraio, all’Isola d’Elba. E in quella giornata del 1968 Massimo Giudicelli fece un giuramento a sé stesso “quando fo’ grande farò anch’io il Rallye dell’Elba”. I ragazzi impiegano poco tempo a crescere ed infatti cinque anni dopo Massimo Giudicelli era al via della gara dettando le note su una Lancia Fulvia HF, una vettura top nel 1973 e l’anno dopo saltava sul sedile da pilota passando alla guida di una Fiat 125.

“Con quella del prossimo fine settimana sarà la 29esima volta che prenderò parte ad un Rallye dell’Elba. Dopo averlo corso per una vita gli impegni di lavoro mi hanno obbligato ad appendere temporaneamente il casco al chiodo. Io ero sommozzatore professionista e qui all’Elba seguivamo gli allenamenti di Umberto Pellizzari, il recordman mondiale delle discese in apnea; era un impegno troppo coinvolgente per permettermi di distrarmi con i rally. Un vero peccato, perché nel 1990, dettando le note ad Elvio Caselli, arrivando secondi assoluti ad appena 2” dai vincitori Deila-Scalvini. Una vera disdetta. Elvio si prese la rivincita due anno dopo vincendo (primo elbano a riuscirci) la gara. Ma io avevo già fermato la mia attività che ho ripreso solo nel 2011”.

Una lunga pausa, che però è ampiamente compensata da un’attività molto intensa per il pilota di Portoferraio. “Cominciai con il Rally del Reggello per capire se ero ancora in linea con i rally e poi proseguii. Adesso ho tempo libero e quindi posso dedicarmi ai rally quasi a tempo pieno disputando una decina di gare l’anno. E nel periodo in cui non sono via per le gare mi dedico alla cura della mia Golf GTI Gruppo 2 (nella foto) che, motore escluso, preparo personalmente. Ho scelto la Golf perché è una vettura facile e divertente, anche per quanto riguarda la gestione, che è meno impegnativa, anche sotto il profilo economico. A me la Golf è sempre piaciuta ed l’ho scelta in funzione del piacere di guida e le prestazioni che offre la vettura senza dover ricorrere ad una top car. Ora molti hanno scoperto che la berlinetta tedesca è anche competitiva e gli elenchi iscritti si sono rinfoltiti di Golf”.

Da elbano, e grande esperto di rally Massimo Giudicelli è la persona adatta per consigliare a chi arriva dalla terraferma dove appostarsi per osservare un punto spettacolare del Rallye dell’Elba. “Sicuramente bisogna andare sulla Falconaia. Viene riproposta in questa edizione dopo una ventina di anni ed è una prova bellissima che parte da Bagnaia ed arriva sino a Cavo con lo spettacolare dosso di Rio dell’Elba, reso ancor più insidioso dalla piega a destra che si trova appena si rimettono a terra le ruote. Un tempo era sterrata, ma anche oggi che è asfaltata è una prova molto spettacolare” conclude Massimo Giudicelli che prima di allontanarsi per andare a curare la sua Golf risolve l’ultimo dubbio “Il nome sui documenti è Giuseppe, ma tutti mi chiamano Massimo. Hanno iniziato a chiamarmi così da piccolo e così è sempre rimasto. Perciò chiamatemi Massimo, altrimenti non rispondo”.

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