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Sport e Motori nella storia

Con Rauno Aaltonen si entra inevitabilmente nella grande epopea delle Mini Cooper S, che oltre al palcoscenico della Swinging London ha conquistato prepotentemente quello dei grandi rallies, dove ha determinato una delle prime grandi rivoluzioni della specialità.

Aaltonen è anche uno dei primissimi “Flying Finn”. L’appellativo “volante”, più tardi sostituito da…”Rally Professor”,  se l’è  conquistato fin da giovanissimo quando a sedici anni – è nato a Turku il 7 gennaio 1938 – è diventato campione nordico di motonautica prima di seguire le orme paterne nel motociclismo. Aaltonen Senior, August, aveva già iniziato a correre in moto prima della guerra poi, sul finire degli anni quaranta, aveva reso famoso lo speedway in Finlandia, specializzandosi anche come costruttore. Quanto a Rauno, però, dopo una serie di successi tra cui la vittoria a Hedemora in Svezia nel 1956, è presto passato alle quattro ruote con l’immancabile Saab. Inizialmente i rallies erano poco più di un hobby. Ma i risultati del giovane finnico non sono passati inosservati alla Mercedes, che a inizio anni sessanta gli affida una macchina ufficiale. Già nel 1961 Aaltonen vince il Rally dei 1000 Laghi con una 220E, e quello è il solo successo della Casa tedesca nella corsa dei mille salti. A fine stagione è Campione nazionale finlandese. Intanto ha pure dimostrato la sua predisposizione per le classiche di durata in pista, agguantando il secondo posto alla 24 Ore di Spa alla guida di una BMW condivisa con il tedesco Hubert Hahne.

Stuart Turner, il Fiorio inglese,  quando viene incaricato dalla BMC di formare la squadra piloti per l’impegno rallistico della piccole Mini Cooper lo vuole con sé. Aaltonen lo ripaga immediatamente a suon di risultati. E’ terzo in coppia con Tony Ambrose in un innevatissimo Rally di Montecarlo  nel 1963, alle spalle di Eric Carlsson, che con la Saab 96 bissa il successo dell’anno precedente, e di Pauli Toivonen con la Citroën DS19. L’anno seguente con l’Austin Healey 3000 vince la Liegi-Sofia-Liegi. Ma soprattutto nel 1965 Aaltonen è Campione Europeo – all’epoca l’unico titolo ufficiale dei rally, con i successi al RAC, Ginevra, Cecoslovacchia, Polonia e il secondo posto al 1000 Laghi, sempre con quel piccolo gioiello che è la Mini Cooper S. L’anno successivo passa alla storia per la famosa squalifica di Montecarlo, dove si è piazzato secondo alle spalle del compagno di squadra Timo Makinen prima del “giallo” dei fari. Aaltonen si consolerà con le vittorie al Tulip Rally e in Cecoslovacchia e nella Bathurst 500 australiana in pista, sempre con la Mini Cooper S , in coppia con lo specialista “aussi” Bob Holden. Comunque a Montecarlo è inevitabile che debba vincere anche il terzo grande pilota della BMC, dopo Paddy Hopkirk e Timo Makinen. E’nell’edizione del 1967  che Aaltonen concretizza l’attesa rivincita della Mini, regalando alla Cooper S l’ultimo grande trionfo nel Principato, prima dell’avvento delle vetture della nouvelle vague – Porsche, Alpine, e Lancia Fulvia – che ne segneranno il declino. Copilota del finlandese è nell’occasione Henry Liddon, che lo seguirà per diverso tempo prima di diventare DS della Toyota. Dopo il terzo posto nell’edizione del Monte 1968, per Aaltonen e per gli altri big della BMC inizia la ricerca di una nuova vettura vincente. Rauno si accasa inizialmente alla Lancia. Fiorio gli affida la debuttante Fulvia HF 1600 in Corsica, e anche sugli asfalti dell’isola napoleonica il finlandese dimostra la sua classe chiudendo con un fantastico secondo posto, risultato che replica a Sanremo l’anno seguente, quando è impegnato con Sandro Munari in velocità. L’inedita coppia italo-finnica alla guida della barchetta Fulvia F&M si piazza al nono posto assoluto alla Targa Florio e vince la classe alla 1000 Km del Nürburgring.

Gli anni settanta, che iniziano con il terzo posto alla Londra Mexico con una Ford Escort, vedono il lungo rapporto di Aaltonen con Nissan/Datsun, la prima Casa giapponese che si dedica intensamente ai rallies internazionali, anche se il Safari è il clou del programma. A Nairobi, anche se gli sfuggirà il successo pieno, Aaltonen sarà per ben cinque volte secondo, l’ultima volta con una Opel Manta 400. Intanto allunga la striscia di podi anche a Montecarlo con il terzo posto nel 1972 insieme a Jean Todt con la Datsun 240Z,  ed è anche secondo all’Acropoli dell’anno successivo, questa volta con una Fiat 124 Abarth, con cui ha corso anche in Marocco!

La grande carriera di “Rally Professor” si chiude in pratica proprio al Safari dove è quarto nell’edizione del 1985 al volante dell’Opel Manta 400.

Ma rimane nel mondo dei motori, come apprezzatissimo istruttore di guida, prima di passare il testimone al figlio Tino, la terza generazione degli omonimi “Flying Finn” da corsa, il quale dopo un brillante carriera soprattutto sulle piste finlandesi, ha fondato nel 1991 l’Aaltonen Motorsport, che si occupa appunto di corsi di guida su neve.