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Sport e Motori nella storia

La carriera di Stig Lennart Blomqvist sembrava inesorabilmente legata alla Saab e al Rally di Svezia. Tra il 1971 e il 1979 il rally di casa, Blomqvist – che è nato il 29 luglio 1946 a Örebro, è dunque concittadino del grande pilota di F1 Ronnie Peterson – l’ha vinta cinque volte, prima con la Saab 96, con cui aveva debuttato già diciottenne, in una gara nazionale vicino a Karlstadt, poi con la 99 EMS e la 99 Turbo, diventando a più riprese campione nazionale. E sempre con la Saab aveva vinto nel 1971 anche il 1000 Laghi e il RAC, permettendo alla Casa svedese di piazzarsi al secondo posto nel Campionato Internazionale Costruttori. Così quando a inizio anni ottanta Saab si è ritirata per Blomqvist è sembrato un salto nel buio, certificato dalla prestazioni con la Talbot Lotus con cui ha corso nell’81, quando non è andato oltre un terzo posto al RAC. Ma è proprio qui che la carriera del solido pilota svedese prende la piega decisiva. Nell’82 inizia, infatti, il rapporto con l’Audi e con la nuova Quattro, quale terzo pilota a fianco di Hannu Mikkola e Michéle Mouton, già integrati nella squadra sin dall’inizio del programma. Scontato il successo nella gara di casa! Blomqvist mostra il nuovo feeling con la 4×4 di Ingolstadt anche con il podio in Finlandia, e soprattutto con l’en plein a Sanremo. Il 1983 è l’anno di Mikkola, primo Campione del Mondo integrale, e per Blomqvist c’è la soddisfazione del titolo inglese e del RAAC, oltre ai titoli svedesi di rallycross e salita, ma la stagione seguente è tutta per Stig, che a sua volta sale sul gradino più alto del podio iridato con la bellezza di cinque vittorie – Svezia, Acropoli, Nuova Zelanda, Argentina, Costa d’Avorio – prestazione ribadita dal successivo secondo posto nell’85, quando si dimostra l’unico avversario delle nuove Peugeot 205 T16. Archiviato il periodo d’oro con la “Signora degli Anelli” con la vittoria all’Hong Kong-Beijing del 1986, Stig inizia la terza fase della sua storia, pienissima, anche se lontana dai vertici. Ha modo di correre proprio con le Peugeot 205 T16 Evo 2, piazzandosi terzo in Argentina e quarto al 1000 Laghi.  Partecipa anche al programma RS200, alla quale regala un successo europeo nel South Swedish Rally e nel campionato svedese in salita – che non andrà avanti per lo stop dei Gruppi B, ma rimane in orbita Ford, con la Sierra XR 4×4, tanto per cambiare sarà secondo nel Rally di Svezia ’88, e con la Sierra Cosworth, con la quale correrà anche nel Campionato Italiano del 1988. Tra una parentesi e l’altra, avrà modo di cimentarsi anche in pista con la Ford RS500, vincendo il Campionato Svedese Turismo nel ‘90, con i Truck e di disputare la Pikes Peak. Poi all’inizio degli anni ’90 ecco la Nissan Sunny GTI-R, cui seguirà l’impegno con la Skoda per lo sviluppo della Felicia Kit-Car con la quale sale ancora sul podio del RAC nel 1996, non valido per il mondiale, mentre con il settimo posto al Safari, con una Ford Escort Cosworth, mette in casella gli ultimi punti iridati. Passa quindi al Campionato Produzione prima con una Mitsubishi, affiancato da Anna Goñi, poi con Subaru, e sale sul podio del PWRC nel 2003. A cinquantotto anni, nel 2006, si toglie lo sfizio di partecipare ancora a quel Rally di Svezia, che lo ha reso celebre, e finisce la gara al volante di una Impreza. Due anni dopo si è ritrovato con tanti ex Campioni del Mondo Colin McRae Forest Stage Rally, in memoria del grande campione scozzese, poi ha continuato nei rally storici, a partire dall’East African Safari Classic, e la stessa rievocazione della Carrera Panamericana che ha vinto nel 2009.