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Sport e Motori nella storia

(16 gennaio 2016) – Dopo ventisei anni la Peugeot torna a vincere la Dakar. Dall’Africa ci siamo spostati in Sud America, dal Lago Rosa a Rosario, mentre al posto della 405 Grand Raid c’è oggi la 2008 DKR, Bruno Famin ricopre il ruolo che era di Jean Todt  e il ruolo di Ari Vatanen è adesso di Stephane Peterhanesel. Il cinquantenne pilota francese è il più forte e il più esperto di tutti, se il biondo finlandese che festeggiava con il latte era il “Principe del Deserto”, “Peter” è “Mister Dakar”, è l’ha dimostrato ancora una volta. Una corsa impeccabile con la nuova Peugeot 2008 DKR (nella foto) che dall’anno scorso ha contribuito moltissimo a far crescere. Mentre i compagni di squadra Loeb e Sainz macinavano vittorie di tappa, “Peter” aveva un solo obiettivo, vincere la gara. E ce l’ha fatta, al di là delle sfortune che hanno penalizzato il “Cannibale”, grandissimo in questa sua prima esperienza nella corsa, e il “Matador”. D’altra parte Peterhansel, navigato da Jean  Paul Cottret, stabilisce un nuovo record alla Dakar, dove ha debuttato in moto nel 1988: sei vittorie tra le auto, sei tra le moto, per un totaFoto News 16 gennaio 2016 ale dodici allori! Un trionfo anche per Peugeot che addirittura avrebbe potuto monopolizzare il podio e che tra l’altro riporta al successo una vettura a due ruote motrici dopo i tempi dei buggy Schlesser. In ogni caso Sébastien Loeb ha firmato l’ultima tappa da Villa Carlos Paz a Rosario, davanti a Mikko Hirvonen con la Mini, anche il finnico è autore di uno splendido esordio, che ha cercato invano di recuperare il terzo gradino del podio finale.I primi tre classificati sono della Dakar 2016 sono dunque Peterhansel con la Peugeot, Nasser Al-Attiyah con la Mini a 34’58” e Giniel De Villiers con la Toyota Hilux a 1.02’47”. La top ten è completata nell’ordine da Leroy Poultier (Toyota), Nani Roma (Mini), Cyril Despres (Peugeot), Vladimir Vasilyev (Toyota), Loeb (Peugeot) e Harry Hunt (Mini)

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