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Sport e Motori nella storia

(12 giugno 2017) – Strano destino quello di Kris Meeke (nella foto)Kris Meeke. Una lunga carriera prima con le Super 1600, prima con la problematica Opel Corsa, poi con la Citroën C2, con la quale è salito sul terzo gradino del podio nel JWRC 2005. Nel 2009, a trent’anni l’occasione buona gliela offre Peugeot UK affidandogli una 207 S2000 con la quale vince meritatamente l’Intercontinental Rally Challenge. Sette primi posti in due anni, tra cui Sanremo e Costa Smeralda, gli aprono le porte del WRC nel 2012, quando è al volante delle nuova Mini John Cooper Works gestita da David Richards. Ma è stagione tribolata. Nel 2013 il primo approccio con il team ufficiale Citroën, che l’anno seguente gli affida la nuovissima DS3 WRC. I risultati sono buoni. Quattro volte sul podio, alla fine è settimo in Campionato. Nel 2015 migliora ancora. Vince in Argentina, è secondo in Galles e terzo in Australia, e quinto nel ranking finale.

E’ un pilota in ascesa. La Citroën, che si prende un anno sabbatico per costruire la nuova WRC+, gli conferma il contratto come collaudatore, e gli costruisce un mini programma con la DS3, che Meeke sfrutta al meglio vincendo il Rally del Portogallo e quello di Finlandia, primo britannico a riuscire nell’impresa.

Alla vigilia del nuovo mondiale aperto alle WRC plus, Citroën e Meeke vengono giustamente indicati tra i favoriti.

A Montecarlo e in Svezia non brilla. Si pensa ovviamente ai problemi di gioventù della macchina. E infatti in Messico, terza gara dell’anno, prima sulla terra è un trionfo, destinato però a rimanere unico. Nelle gare che seguono pur confermandosi tra i più veloci, Meeke incorre troppo spesso in errori. Sale la polemica, Citroën viene accusata di non aver approfittato dell’occasione di riprendersi Ogier, lasciato libero dalla VW. Alla fine Yves Matton si decide a provare l’altro big Andreas Mikkelsen, rimasto libero. L’esordio del norvegese in Sardegna non è certamente eclatante, però seguendo  il consiglio di utilizzare la gara italiana per conoscere la macchina, alla fine è ottavo, con l’unica C3 rimasta in gara, perché Breen s’è dovuto fermare per un problema meccanico e Meeke ne ha combinata un’altra delle sue.

Morale della favola nella prossima gara in Polonia, dove era già previsto il rientro di Stéphane Lefebvre sulla terza C3, sarà proprio in nordirlandese a lasciare il volante a Mikkelsen. Punizione? Turno di riposo per riordinare le idee? Accantonamento? Chissà, tutto dipenderà dal potenziale che Mikkelsen riuscirà a dimostrare ora che sicuramente conosce meglio la vettura…

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