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Sport e Motori nella storia

3 GENNAIO 2019 – Meno tre giorni al via della Dakar 2019, attesissima sia per le novità di schieramento sia per il fatto di svolgersi completamente in Cile.

La ridistribuzione delle carte tra le élite dallo scorso gennaio offre nuove opportunità alla squadra X-Raid, che ha reclutato Stéphane Peterhansel, l’uomo con 13 titoli alla Dakar, Carlos Sainz e Cyril Despres, tutti alla guida del Buggy John Cooper Works. I Toyota si propongono come i loro più grandi rivali, in particolare quello di Nasser Al Attiyah, mai così comodo come quando fa surf sulle dune. Sebbene non abbiano mai scritto i loro nomi nella competizione, Sébastien Loeb e Robby Gordon potrebbero essere ciascuno a modo loro animatori animati della gara.

La storia della Dakar viene spesso letta come una successione di cicli di dominio da parte di piloti e costruttori che segnano la prova della loro impronta. I primi anni 2000 sono stati dominati da Mitsubishi, che ha realizzato la sequenza più lunga di vittorie (9 titoli in 11 anni, di cui 7 consecutivi), mentre più breve è stata l’epopea Volkswagen (2009-2011). Il testimone è poi passato a Mini Team X-Raid che ha monopolizzato il podio più alto della corsa fino al 2015. Al suo ritorno alla Peugeot non ci volle molto per ritrovare la strada verso il successo 80. Ma ora, il marchio leone si è ritirato e la squadra X-Raid che ha arruolato tre big del Dream Team, in particolare “Mr Dakar”, vale a dire Stéphane Peterhansel che torna a correre per la Casa con la quale ha vinto nel 2012 e nel 2013 , Carlos Sainz detentore del titolo e Cyril Despres cinque volte vincitore tra le moto. Ci sarà anche un poker di Mini All 4 Racing, con Nani Roma, Jakub Przygonski, Orly Terranova e Yazeed Al Rajhi. Con due  macchine diverse, gli uomini di Sven Quandt sono i favoriti, ma Toyota ha anche forti argomenti per ottenere il suo primo titolo. Nasser Al Attiyah e Il suo compagno di squadra Giniel de Villiers che ha vinto dieci anni fa a Buenos Aires puntano a regalare alla Casa giapponese il gradino più alto, anche un obiettivo valido per Bernhard Ten Brinke.

Perché la festa sia completa, la Dakar ha bisogno di outsider. Sebastien Loeb, che ha un conto aperto von la Dakar da quando l’ha disputata per la prima volta  nel 2016 e  Robby Gordon, vincitore di dieci 10 tappe e una volta sul podio (2009), con un Buggy Textron.

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