16 febbraio 2020 – Luca Pedersoli, Campione Italiano WRC in carica, insieme ad Anna Tomasi su una Citroen DS3 WRC, sono i vincitori, oggi, dell’ADRIA RALLY SHOW, l’evento organizzato nel circuito Adria International Raceway, in provincia di Rovigo, disputato su due giornate, con 72 partenti.
Sfruttando al meglio la vettura della “doppia spiga”, ultima evoluzione, Pedersoli ha preso il comando della gara dalla prima prova speciale per non lasciarlo mai più, riuscendo a controllare con fermezza i diversi attacchi che gli arrivavano ad ogni occasione cronometrata. Ci aveva provato ad impensierirlo il francese Robert Consani, con alle note Sofia Peruzzi (Skoda Fabia R5), ma la “doccia fredda” della prima prova della domenica, la terza del rally, lo ha stoppato sotto la forma di una foratura, con circa 40” persi e di conseguenza il contatto con il battistrada.
Con Pedersoli che ha poi allungato indisturbato verso il successo, Consani si è reso poi interprete di una furiosa rimonta vivacizzando certamente la giornata odierna, nella quale si è comunque elevato con ampio merito Simone Fumagalli, secondo assoluto in coppia con Luca Pieri, su una Skoda Fabia R5 pure loro. Una gara sempre ai vertici, per Fumagalli e Pieri, bravi a rintuzzare i ripetuti attacchi di diversi competitor che cercavano “l’argento”. Terza posizione finale poi per Giovanni Berton, in coppia con Ferrarese, a bordo invece di una VolksWagen Polo R5 che hanno saputo sfruttare al meglio e portare a soli 3”6 dal secondo posto, a conferma della vivacità della sfida.
Ai piedi del podio, quarto, ha poi finito lo scatenato Consani, dietro a lui, completando la top five, un altro svizzero, Federico Della Casa, affiancato da Pozzi su una Fabia R5. Riccio-Rossetto (Hyundai i20 R5) hanno firmato la sesta piazza finale, con soli otto decimi sulla Ford Fiesta WRC di Colferai-Mosele, dunque settimi ed a loro volta davanti di quattro secondi sulla ammiratissima Ford Fiesta WRC “Plus” di Fontana-Savastano, ottavi con l’unico esemplare marciante in Italia della vettura “dell’ovale blu” protagonista del mondiale rally.
Nona piazza sotto la bandiera a scacchi per il 18enne figlio e nipote “d’arte” Mattia Scandola, alla sua seconda gara in carriera ed al debutto con la non facile Hyundai i20 R5 ufficiale italiana, quella usata quest’anno nel mondiale WRC 3 dallo zio Umberto. In coppia con l’esperto Piercarlo Capolongo, il giovane Scandola ha portato a termine una gara in netta progressione, la stessa che ha espresso Mario Altoè, il direttore dell’Autodromo, tornato a correre dopo ben 13 anni, con al fianco l’esperto Luigi Pirollo, su una VolksWagen Polo R5. Con la vettura tedesca Altoè ha chiuso la top ten, dopo aver trascorso una prima giornata di gara per “prendere del misure” ed una seconda per capitalizzare l’esperienza acquisita.
All’appello finale è mancato Alessandro Perico, presentatosi al via con una Polo R5. Il bergamasco ha avviato “in salita”, venendo penalizzato dall’aver compiuto un giro di pista in più durante la prima prova (poi ha siglato il miglior scratch sulla seconda) e poi affondato in classifica da altre penalità, per la cui causa ha deciso di ritirarsi.
Il Trofeo dedicato a Arnaldo Cavallari è andato a Michele Mondin, in coppia con Tania Bertasini (Skoda Fabia R5) ed il“Kit Master Italia” (per le sole vetture “kit” sia Classe 2000 cc. che di 1600 cc.) lo hanno incamerato con merito Mancin-Andrian (Citroen Saxo Kit)
Tra le prestazioni d’interesse e di spessore si è registrata quella del vicentino Andrea Casarotto, con Handel al fianco, anche diciannovesimo assoluto e primo delle vetture a due ruote motrici, oltre a quella del bresciano Ilario Bondioni, con una Mini “Racing Start” quindi vicina al prodotto di serie, ventesimo assoluto, davanti a molte vetture più potenti della sua.
Il successo dell’evento, caratterizzato da un format assai accattivante (la “qualifying stage” che ha definito l’ordine di partenza e la “SuperProva finale”, uno contro uno) è stato a tutto tondo, confortato anche da due giornate di sole e temperature primaverili, fattori che hanno certamente stimolato l’arrivo di tanto pubblico per entrambe le giornate.