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Sport e Motori nella storia

14 maggio 2020 – Il blocco di ogni attività sprotiva ha permesso a Ott Tänak di godere di più tempo con la moglie e i due figli, una rara opportunità durante una stagione normale. Ha anche acquistato un simulatore nel tentativo di riempire il vuoto del rally, ma, come spiega, non supera il brivido della realtà.

Il rally “vero” mi è davvero mancato”, racconta il campione del mondo Ad essere onesti, mi è mancato così tanto che ho investito in un simulatore. L’ho usato più volte, ma non è uguale a quello reale, e non mi piace tanto quanto quello che possiamo fare di solito sulle sezioni reali. È diverso anche quando non si lavora ogni giorno insieme al team. Nulla equivale all’emozione di indossare il casco e di essere in gara.

La pausa non è poi così male. Ho potuto vedere cosa succede nella vita di tutti i giorni, in privato con la mia famiglia. Sono stato occupato, quindi non mi resta molto tempo. Lo spostarsi continuamente è ciò che non mi manca.

L’inizio della collaborazione con Hyundai Motorsport è stato migliore di quanto mi aspettassi. Sappiamo tutti che Thierry è in squadra da molto tempo. E’ stato il pilota di punta. Quando si entra in un ambiente come quello non ci si aspetta lo stesso tipo di attenzione, ma questa squadra è maturata e ha iniziato ad essere molto forte negli ultimi anni. Nelle passate settimane siamo stati in stretto contatto, con Andrea, con gli ingegneri. Abbiamo avuto l’opportunità di guardare indietro alle prime gare e di raccogliere un po’ più di esperienza e di imparare per il futuro. Siamo tutti pronti a ricominciare.

Uno dei miei eventi preferiti è la Nuova Zelanda, alla quale speravo di partecipare quest’anno. Non siamo sicuri se questo accadrà o meno. L’altro che mi piace molto è la Polonia, che non è più in calendario. La Finlandia è ancora quella che mi piace in calendario. Non è difficile per l’auto o le ruote, è solo difficile per chi guida. È come l’arte di guidare l’arte. Se atterri, sei di nuovo in volo, devi essere nella giusta posizione e alla giusta velocità.

Tutti noi abbiamo dovuto dare priorità alla sicurezza restando a casa, ma allo stesso tempo abbiamo continuato a prepararci e quando torneremo in gara saremo molto più in forma e pronti ad attaccare”.

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