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Sport e Motori nella storia

Il Rally Terra Valle del Tevere e Arezzo si è concluso questa sera con l’arrivo sotto alle mura dei Sansepolcro dopo una due giorni di gara tiratissima sui 9 tratti cronometrati di Alpe di Poti, San Salvatore, Cerbaiolo e Battaglia di Anghiari.

Una gara che si è giocata sul filo dei decimi di secondo, in due giornate gelide ma soleggiate.

A detta dei concorrenti le prove erano tutte molto tecniche anche se a tratti coperte di ghiaia.

I 94 concorrenti in gara dei quali 73 auto moderne e 21 auto storiche, sono subito partiti molto agguerriti ieri pomeriggio entrando nel riordino notturno con distacchi già molto ridotti. Questa mattina si sono aperte le sfide vere e proprie.

La leadership è passata da Francesco Fanari , navigato da Cristina Caldart su (Skoda Fabia R5) dopo le prime due PS, poi la domenica è passata a Alessandro Bettega, navigato da Paolo Cargnelutti su (Skoda Fabia R5), di nuovo Fanari, poi lo sloveno Bostjan Avbelj e le ultime tre prove sono state appannaggio del Campione Italiano in carica Andrea Crugnola, navigato da Andrea Sassi su Citroen C3 R5, che con un grande sforzo è riuscito a terminare la gara 3 decimi di secondo davanti a Avbelj e 7 secondi e 3 davanti a Bettega, che la scorsa stagione aveva vinto Raceday.

Purtroppo Fanari è uscito dai giochi nell’ultima PS a causa di un’uscita di strada.

Quarti Umberto Scandola e Nicolò Gonella (Citroen C3 R5), lontani dalle gare da parecchi mesi.

Quinta piazza per Edoardo Bresolin – Pietro Elia Ometto (Skoda Fabia R5) che è rientrato a correre con Raceday dopo un periodo di pausa.

Seguono i corsi Jean-Philippe Quilichini, navigato da Françoise Xavier Buresi su Skoda Fabia R5, che dopo una prima parte di gara molto veloce si è attestato in sesta posizione, acquisendo punti importanti nel Challenge Raceday.

Settimi assoluti Tommaso Ciuffi e Pietro Cigni su Skoda Fabia R5.

Jader Vagnini, navigato da Martina Musiari su Skoda Fabia R5, ha avuto qualche difficoltà nella prima parte di gara, ma con la sua ottava posizione è riuscito a mantenere la sua seconda posizione nella classifica Assoluta nel Challenge Raceday.

Noni in gara e quinti nella classifica assoluta Raceday, Andrea Dalmazzini e Andrea Albertini su Hyundai I20 NG R5, che hanno disputato una gara in crescendo.

A chiudere la top 10 Daniele Ceccoli, navigato dall’esperto Piercarlo Capolongo su Skoda Fabia R5.

Lotta anche tra le due Ruote Motrici tra Nicolò Marchioro navigato da Marco Marchetti (Peugeot 208) che nonostante in questa gara abbia avuto qualche problema di adattamento è riuscito a mantenere la leadeship della classifica Assoluta del Challenge Raceday, precedendo Fabrizio Martinis-Valentina Boi con medesima vettura. In questa gara tra le due ruote motrici ha primeggiato Davide Pesavento.

                        Classifica finale gara:

  1. Crugnola-Sassi (Citroen C3 R5) in 40’14.0; 2. Avbelj-Andrejka (Skoda Fabia R5) a 0.3; 3. Bettega-Cargnelutti (Skoda Fabia R5) a 7.3; 4. Scandola-Gonella (Citroen C3 R5) a 17.0; 5. Bresolin-Ometto (Skoda Fabia R5) a 17.8; 6. Quilichini-Buresi (Skoda Fabia R5) a 36.2; 7. Ciuffi-Cigni (Skoda Fabia R5) a 37.9; 8. Vagnini-Musiari (Skoda Fabia R5) a 43.0; 9. Dalmazzini-Albertini (Hyundai I20 NG R5) a 48.4; 10. Ceccoli-Capolongo (Skoda Fabia R5) a 55.7;

                        Classifica Assoluta Raceday dopo 2 gare:

  1. Bostjan Avbelj                 32 punti
  2. Jader Vagnini                   25
  3. Jean-Philippe Quilichini 25
  4. Edoardo Bresolin             24
  5. Andrea Dalmazzini          22

LE STORICHE A “LUCKY”

Il primo atto del “tricolore” di auto storiche ha conosciuto la vittoria dell’inossidabile vicentino “Lucky”, in coppia con Fabrizia Pons, su una Lancia Del Integrale. La gara è stata caratterizzata dal dualismo tra il vincitore ed il senese Valter Pierangioli, con Sauro Farnocchia, su una Ford Sierra Cosworth 4×4. Proprio quest’ultimo, aveva preso il comando della classifica in avvio di gara al sabato, per poi lasciare il passo al rivale dopo due prove per rottura della frizione. A quel punto era stato quindi “Lucky” a prendere in consegna la testa della corsa, involandosi poi verso il successo, mentre a Pierangioli, che ha ripreso la gara nella giornata odierna con una penalità di 1’ è rimasta la soddisfazione, oltre che del secondo posto, di aver comunque potuto duellare con l’altro in modo deciso. La terza piazza finale è andata – primo delle due ruote motrici – al sammarinese Bruno Pelliccioni, con la sua Ford Escort RS, davanti alla Lancia Delta integrale dei sardi Mura-De Montis, tallonati a loro volta dal Campione in carica della categoria due ruote motrici, il reggiano Andrea Tonelli, con vettura analoga, condivisa con Debbi. Tra i “nomi” che hanno avvalorato la gara, il siciliano Riolo non ha avuto troppa fortuna, dovendosi fermare dopo sei prove per rottura di un semiasse alla sua Lancia Delta Integrale.

Nelle foto: Crugnola e “Lucky” in azione (Foto AmicoRally)

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