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Sport e Motori nella storia

(4 aprile 2018) – Primo rally che si disputa interamente sull’asfalto in questa stagione, il Tour de Corse è stato spesso considerato una gara riservata solo agli esperti, a motivo delle prove speciali tecniche che richiedono raffinatezza, precisione e persino virtuosismo al volante, per trarre la quintessenza dagli pneumatici, senza arrivare a martirizzarli. Con gli equipaggi Kris Meeke – Paul Nagle, che sono stati a lungo al comando della gara nella passata edizione, e Sébastien Loeb – Daniel Elena, detentori di quattro (dal 2005 al 2008) dei sei successi del marchio francese in questo rally da quando è diventato una prova del campionato del mondo, Citroën Total Abu Dhabi WRT è ben equipaggiata per affrontare questa 61esima edizione dell’appuntamento insulare. Ciò spiega le sue legittime ambizioni di vittoria.

Prima di ritirarsi, l’anno scorso, Kris Meeke si era aggiudicato tre delle cinque speciali disputate fino a quel momento. Poi aveva vinto in modo magistrale il Rally di Catalogna 2017, segno che la sua C3 WRC è molto efficace sull’asfalto ed egli guida in totale simbiosi con la vettura. Ma Sébastien Loeb non dovrebbe essere da meno.

Dopo il suo ritorno spettacolare al recente rally del Messico, il nove volte campione del mondo di questa specialità, la cui ultima corsa interamente sull’asfalto nel WRC risale al rally di Francia-Alsazia 2013, ritroverà sull’isola della Bellezza un terreno a cui lui è particolarmente affezionato e che gli ha spesso sorriso in passato. Comunque non ha avuto bisogno di un tempo di adattamento nella sessione di prove effettuata in loco. Una sessione che, tra l’altro, ha permesso alla squadra di provare la sua gamma di regolazioni sui diversi profili di queste strade atipiche.

La principale difficoltà di Sébastien, che non ha più gareggiato in Corsica dal 2008, sarà l’intera riscoperta del percorso. Kris Meeke e gli altri concorrenti regolari del campionato invece ne conoscono circa il 36%, ossia la speciale inagurale La Porta – Valle di Rostino (49,03 km), quella di Novella (17,39 km), e circa sette chilometri della Vero – Sarrola – Carcopino (55,17 km), il saggio di bravura della domenica. Una delle particolarità dell’edizione del Tour de Corse di quest’anno riguarda infatti il tracciato che è stato modificato per più del 63%, segnatamente con l’introduzione di nuovi settori cronometrati a Capo Corso e nel Deserto delle Agriate, rispettivamente a nord e ad ovest di Bastia. E in quest’inizio di aprile, in quest’isola montuosa, il meteo potrebbe avere un ruolo importante …

Pierre Budar, Direttore di Citroën Racing dice:« Dopo due podi consecutivi in Svezia e in Messico, faremo tutto il possibile in Corsica per conquistare la prima vittoria dell’anno. In ogni caso, abbiamo fatto il possibile per assicurarci il successo, con una sessione di prove di quattro giorni in Corsica che si è rivelata fruttuosa. A questo punto c’è la corsa, che per di più è una delle più difficili nel calendario del campionato, con la sua quota di incertezze, soprattutto meteorologiche, in questo periodo dell’anno. Ma Kris e Paul hanno dimostrato l’anno scorso di avere la capacità di imporsi, e dopo la dimostrazione messicana, non vedo perché Sébastien e Daniel non debbano essere della partita, tanto più in un percorso in cui, in passato, si sono sempre dimostrati temibili. »

Kris Meeke conferma: « Il Tour de Corse è davvero una grossa sfida, con numerose difficoltà, ma mi è sempre piaciuto disputare questa corsa. Se l’anno scorso qui eravamo particolarmente competitivi, dall’inizio della stagione abbiamo visto che tutti hanno compiuto progressi, e spero dunque che potremo essere nei primi posti. I nostri test preparatori, effettuati su una grande varietà di strade, si sono rivelati fruttuosi. Ho la sensazione che abbiamo migliorato ancora nelle parti sporche e nei tratti sconnessi. In ogni caso alla fine dei test ero molto soddisfatto del lavoro effettuato e adesso non vedo l’ora di prendere il via!

Sébastien Loeb il più atteso :« Dopo avere guidato di recente la C3 WRC su terra, ho ritrovato in fretta i miei punti di riferimento durante i nostri test in Corsica, anche se la superficie era diversa. Sono partito avendo come base le regolazioni di Kris e ho individuato velocemente un assetto molto simile, che si adattava a me. Ho delle sensazioni abbastanza positive alla fine delle giornate di guida di test. Rimane da sapere dove siamo rispetto agli avversari. Dopo la nostra performance in Messico, spero di essere lì a lottare, soprattutto perché mi sono sempre trovato a mio agio sull’asfalto e in particolare sull’Isola della Bellezza. In ogni caso, è una prova che ho sempre apprezzato, anche se è ben lungi dall’essere facile. Sembra che le strade siano più veloci che alla mia epoca, benché ci siano ancora delle prove speciali strette, tecniche e piene di gibbosità, ma dovrò riscoprire l’integralità del percorso e non sarà facile prendere tutte le note del tracciato. »

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