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Sport e Motori nella storia

(1 settembre 2018) – Vincere il Rally Alpi Orientali Historic non è cosa da poco. Un’impresa, letteralmente lo è nella sua normalità di un parco partenti d’elevata qualità, di un percorso impegnativo e difficile. La gara assume però i connotati di imprevedibilibilità, se si aggiungono anche le bizze del meteo. Annunciata alla vigilia tra le valli del Natisone e del Torre, la pioggia s’è puntualmente presentata, caratterizzando la seconda tappa della gara. Anzi, stravolgendone la fisionomia della classifica della prima giornata e non solo il grip degli asfalti delle prove speciali.

I pronostici dei giorni precedenti al via davano Marc Valliccioni quale protagonista, ma lo svizzero ha fatto molto di più di quanto era lecito attendersi: ha vinto. E gli è venuta anche bene l’affermazione, prendendo in contropiede tutti nel momento meno indicato alla sua BMW M3. Con la Gruppo A, a trazione posteriore bavarese, Valliccioni ha ottenuto prestazioni d’assoluta proprio quando la pioggia è entrata in scena nella seconda tappa, superando “Lucky”.

Il vicentino era in quel momento primo, con largo margine di vantaggio sugli inseguitori, ma una toccata alla ruota posteriore destra della Lancia Delta Integrale lo ha rallentato spedendolo in seconda piazza, vanificando così gli sforzi compiuti in precedenza per tener testa a Bossalini, primo leader poi ritirato per rottura della frizione della Porsche 911 SCRS Gruppo B.

Lucky ha chiuso al secondo posto, davanti a Gianmarco Marcori e Barbara Neri. E’ con una prestazione eclatante che l’equipaggio toscano si presenta per la prima volta all’Alpi Orientali. Marcori si esalta, rimedia ad una leggera toccata ad una ruota nel corso della quarta piesse, supera e stacca di slancio Wagner andando a riprendersi la quarta piazza assoluta, terza tra gli italiani, e soprattutto la vittoria nel 3. Raggruppamento con la Porsche 911 SC Gruppo 4 Proracing.

Mai come in questa occasione Lucio Da Zanche s’è dimostrato campione di rimonte folgoranti. Imperfetto nella prima tappa, con una inopportuna spigolata e conseguente foratura di una ruota della Porsche 911 SCRS Gruppo B, il valtellinese della Piacenza Corse è tornato l’infallibile cecchino e macinatore di temponi sui fondi bagnati della seconda tappa, risalendo dalla venticinquesima piazza nella quale era caduto, occupando meritoriamente la terza piazza sino ad un chilometro dal traguardo dell’ultima prova speciale, dove toccano un paletto e rompono la sterzo della Porsche 911 SCRS Gruppo B Piacenza Corse, la riparazione costa ampio ritardo nel percorrere il trasferimento sino ad Udine e finiscono nelle retrovie.

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