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Sport e Motori nella storia

Per fortuna che c’è Rovanperä. Nella tappa di sabato quando il Rally del Portogallo si trascinava stancamente, dopo ritiri eccellenti, il campione del mondo è salito in cattedra, ha preso il controllo delle operazioni ed è arrivato alla Power Stage conclusiva con un vantaggio sufficiente a intascare la vittoria. Kalle che non era più salito sul podio dal vittorioso Rally di Nuova Zelanda 2022, ha ottenuto così il successo iridato numero 9, ed è passato al comando della graduatoria  iridata dopo cinque round, con 17 punti su Ott Tänak, che ha perso la leadership della corsa venerdì pomeriggio, a causa del danneggiamento  di una ruota.

Sabato, come abbiamo detto, lo show del finlandese con cinque scratch consecutivi, che gli hanno permesso di costruire il vantaggio, 54”7 alla fine, su Dani Sordo, che ha accarezzato a lungo il sogno di vincere nel nome di Breen.

In effetti, se la gara, a livello piloti, è stata favorevole a Rovanpera e alla Toyota, Hyundai ha ottenuto un grosso risultato per la classifica, piazzando Lappi al terzo posto e Neuville, perseguitato dalla solita sfortuna al quinto. Completa la top five Tanak quarto con la Ford. Le RC1 al traguardo sono solo queste:cinque, e qui comincia ad esserci un problema, perchè ci si riduce a una sorta di circolo Pickwick. I piloti che possono vincere si contano a mala pena sulle dita di una mano, spettacolari, competitivi, ma sempre pochi, che si riducono ulteriormente considerando che la Toyota Yaris è la miglior macchina del lotto. Bisogna correre ai rimedi, altrimenti sarà la WRC2 a proporsi come clou d’interesse. In Portogallo ha vinto Greensmith, l’anno passato abbastanza in difficoltà con la Puma, che ha staccato di 1”2 Oliver Solberg, mentre Andreas Mikkelsen completa il podio tutto Skoda, ma quarto e quinto sono Rossel con la Citroen e Suninen con Hyundai.

Meditate gente, Meditate…

 

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