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Sport e Motori nella storia

(8 marzo 2018) – Siamo appena al terzo appuntamento del Mondiale Rally, eppure si ha la sensazione che il Rally del Messico possa avere una ricaduta importante sul torneo iridato.

L’attesa si concentra su Thierry Neuville. Se il pilota begla di Hyundai, che richiama Dani Sordo sulla terza macchina, dopo la Svezia dovesse vincere anche qui, su sterrato e in altura (2737 metri slm il punto più alto), allora diverrebbe il naturale favorito per il titolo al quale ambisce da tempo. A contrastare questa possibilità sono soprattutto Sébastien Ogier e Ott Tänak. Il Campione del mondo di M-Sport, dopo la vittoria a Montecarlo, è uscito male dal Rally di Svezia. Per non ripetere il cammino a ostacoli della scorsa stagione, deve vincere subito, anche per non lasciar scappare Neuville. Tänak si è confermato fortissimo al volante della Toyota. E’ in grado di vincere in tutte le occasioni, ma forse gli manca la continuità dei risultati. Tra l’altro in Messico dovrà fare i conti con il compagno di squadra Jari Matti Latvala, che qui va sempre alla grande.

Ma a tenere banco è soprattutto il ritorno di Sébastien Loeb che disputa il primo dei tre rally iridati previsti nel suo-mini programma. In Messico il nove volte campione del mondo ha vinto sei volte, mentre la Citroën è a quota sette, dopo il colpaccio di Meeke con la C3 WRC nel 2017 (nella foto). Per ironia della sorte la turnazione ha lasciato a casa l’altro pilota ufficiale Craig Breen, autore di un eccellente secondo posto in Svezia. Motivo in più per attendersi il risultato del “Cannibale” .

La gara parte stasera con la prima delle 22 speciali per 344,49 km cronometrati e si concluderà domenica a Leon.

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