14 maggio 2020 – La scorsa settimana è scomparso Giorgio Nada, l’Editore del mondo dei motori, a quattro e a due ruote, per antonomasia, l’uomo che aveva iniziato il suo percorso professionale gestendo una libreria in via Ulrico Hoepli a Milano, come dire, la via che reca il nome di uno fra gli Editori più illuminati di sempre, ha avuto grande coraggio per puntare, alla fine degli anni Sessanta, su un settore come quello dell’editoria motoristica che, all’epoca, più di nicchia non poteva essere.
Almeno in Italia, l’auto d’epoca stava muovendo i primi passi, ma il futuro Editore, che per diversi anni aveva già avuto l’opportunità di vivere a Londra, in una realtà dunque permeata sin dentro il midollo di cultura automobilistica, guarda avanti con quella tenacia e determinazione tutta piemontese – lui nativo di Alba – intuendo che per il nostro Paese sarebbe stata solo questione di tempo.
Così, nel 1970, esattamente 50 anni fa, trasferisce la Libreria dell’Automobile in corso Venezia – al pianterreno del palazzo che ancora oggi è sede dell’Automobil Club di Milano – divenendone a tutti gli effetti il gestore, per poi rilevarla tre anni più tardi.
Da quel momento, il civico 43 (oggi 45), diventa meta, un tempio! per generazioni di appassionati che fra quegli scaffali – e solo lì – possono trovare tutto quanto proposto dall’editoria motoristica del tempo.
Ma Giorgio Nada non si ferma e nella seconda metà degli anni Settanta capisce che i tempi sono ormai maturi per veicolare attraverso la Libreria titoli che rechino sulla copertina il logo della Libreria stessa. Le Edizioni della Libreria dell’Automobile diventano, in breve, un must. “Moto Guzzi”, “Isotta Fraschini”, sono alcuni dei primi soggetti editi, ma poi, nel 1987, è tempo di scorporare l’attività prettamente editoriale da quella di vendita, con la nascita di Giorgio Nada Editore.
La sfera armillare e il nome in maiuscolo, inscritto fra due sottili bande color verde acqua, impiegano poco a diventare a tutti gli effetti un “marchio” sinonimo di cultura, competenza e – di nuovo – passione, per il mondo dei motori a 360 gradi.
Ai rally, nicchia di nicchia, ma con un esercito di appassionati, ha dedicato altrettanta attenzione. Tra i suoi titoli “Destra 3 lunga chiude” di Carlo Cavicchi, i due volumi del caro Beppe Donazzan “Sotto il segno dei rally”, le monografie su Sandro Munari, Miki Biasion, Mauro Pregliasco, Gigi Pirollo, e le due splendidi “Rallies” di Manrico Martella e “Fiat Abarth Reparto Corse – Rally” di Emanuele Sanfront.
Proprio lo scorso anno, “tirando una mano di conti”, aveva scoperto di aver traggiunto le 1000 pubblicazioni: bastava incrociare il suo sguardo per capire l’enorme soddisfazione dell’uomo e dell’imprenditore.